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Massimo Iosa Ghini per Tecnografica

Massimo Iosa Ghini

Massimo Iosa Ghini (Bologna, 1959) è architetto, laureato al Politecnico di Milano. Dal 1985 partecipa alle avanguardie del design italiano, per il gruppo Bolidismo di cui è fondatore, e fa parte del gruppo Memphis con Ettore Sottsass.La propria evoluzione professionale si svolge nel design, nella progettazione di architetture commerciali e museali, progettazioni di aree e strutture dedicate al trasporto pubblico, nonché nel design di catene di negozi realizzate in tutto il mondo, sviluppando progetti per importanti gruppi internazionali come Ferrari, Capital Group, IBM Italia, CMC Group Miami, Seat Pagine Gialle, Alitalia e tanti altri.I suoi progetti di design e architettura hanno ricevuto importanti menzioni quali quella per il Premio Compasso D’Oro ADI, e numerosi riconoscimenti tra cui il Good Design Award dal Chicago Athenaeum, il Red Dot Award e l’iF Product Design Award, Germania, il Roscoe Award negli U.S.A., il premio IAI AWARD Green Design Global Award e l’IAI Awards, Shanghai, China.Nel 2013 la Triennale di Milano ha dedicato un’intera antologica ai suoi 30 anni di carriera professionale, dagli esordi all’oggi sostenibile, riproposta dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna nel 2014. Nel 2015 un suo retail concept, KIKO MILANO, ha vinto nella categoria BEST RETAIL GLOBAL EXPANSION al MAPIC 2014.Il 25 aprile 2015, la Fondazione Marconi ed il Marconi Institute for Creativity gli hanno conferito il Premio Marconi per la Creatività come riconoscimento per le sue capacità ideative. Nel 2017 è stato prescelto quale “Ambasciatore del Design Italiano” nell’ambito dell’Italian Design Day – IDD, progetto organizzato e coordinato dalla Farnesina, per valorizzare il design italiano nel mondo.Tecnografica non può che essere onorata nell’accogliere un architetto e designer affermato a livello internazionale come Massimo Iosa Ghini tra gli artisti delle Collezioni d’Arte.In particolare, si aggiungono tre carte da parati – “Digital Jungle“, “Digital Tapestry” e “Digital Wool“- che portano il disegno elettronico tra le carte da parati, attraverso quella che Massimo Iosa Ghini definisce una “rappresentazione sintetica della realtà”.

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